La necessità di uscire fuori dal bidimensionale per inseguire una sfida dinamica, cercando sempre di più un'espansione spaziale, mi ha portato a scegliere l’espressione definita del megaoggetto.
MEGABOX "OVAJAIAIA.....Entendez-vous/Je vous dis quelque chose" è una scultura installata. Fa parte della serie delle installazioni megaoggettuali, opere ispirate all’oggetto quotidiano. Per la MEGASCATOLA mi sono ispirata alle scatolette del ‘700, foderate e decorate, dove si conservavano ricordi preziosi intimi, con valore sentimentale, come ciocche di cappelli, fotografie... etc. Operazione d’ingrandimento di un piccolo oggetto con funzione romantica/nostalgica.
Allestimento opera Arch. Pietro Bagli Pennacchiotti.
MEGABOX - Progetto per diffusione
MEGABOX - Progetto per diffusione
OVAJAIAIA..Entendez-vous/Je vous dis quelque choseScultura installata - 1992
OVAJAIAIA..Entendez-vous/Je vous dis quelque chose
Scultura installata - 1992
Costruita di legno, è composta da 2 elementi: contenitore e coperchio, connessi attraverso un ingranaggio di ferro. I due elementi sono posti sulla parte rotante, dinamica, su 5 ruote che permettono al coperchio di muoversi attorno al corpo della "scatola". Ho foderato la mia Megascatola con della carta sulla quale ho stampato a mano nella tecnica della serigrafia artistica - metodo diretto, in 26 strati di colori al diluente, il testo in lingua francese: "OVAJAIAIAIII…Entendez-vous, Je vous dis quelque chose”. La prima è una parola inventata e onomatopeica, senza inizio e senza fine, invece il testo in lingua francese “Ascoltate, vorrei dirvi qualcosa” rappresenta il mio desiderio di comunicare, pensando che l’arte è, prima di tutto, una forma di comunicazione, e da cui derivante la sua necessità. Il carattere delle lettere del testo è quello utilizzato sulla stampa del quotidiano nazionale "la Repubblica". Ho composto questo testo con la composizione di una pagina del giornale, considerandolo come veicolo di comunicazione e diffusione: in modo ritmico e ripetuto, senza inizio e senza fine, suggerendo all’evidente immutabilità del “tempo”. Per complementare la spazialità, ho aggiunto il “suono”, inserendo nella MEGABOX un registratore stereo che trasmette musica rap, scegliendo come musica “RAPATITUDES”, musica parlata in lingua francese con accento africano, senza inizio e senza fine.
dimm: 180 cm (diametro) x 80 cm ( quando è chiusa) ed è mobile.
MEGABOX (MEGASCATOLA) parte da un'intenzione romantico/nostalgica. Mi sono ispirato alle scatole che si usavano nel 1700, oggetti simbolici della vita quotidiana rivestiti con carta colorata/decorata, in cui venivano conservati piccoli ricordi con carica emotiva, sentimentali, intimi, dei propri cari, come ciocche di capelli, fotografie ecc. L'operazione concettuale è quella dell'ingrandimento del piccolo oggetto quotidiano, un'estensione spaziale per suggerire la realtà e non per riprodurla, modificandole il significato. Dopo la trasformazione materiale e ideativa arriva il momento poetico, e la metamorfosi diventa metafora. L'opera è parte della"Metamorfosi" che rappresenta il filo conduttore del mio percorso artistico, diventato anche metodo di lavoro e di ricerca. Il mio lavoro riflette un passaggio/movimento che attraversa lo spazio e il tempo, in una trasformazione evolutivo e dialettico che analizza i rapporti in divenire fino allo stadio di mutazione e metafora.
Allestimento opera, Arch. Pietro Bagli Pennacchiotti.